Gladiatore - puzzle online
Gladiatore
Il gladiatore, in latino gladiator, era un particolare lottatore dell'antica Roma. Il nome deriva da gladio, la spada utilizzata dai legionari romani utilizzata anche dai lottatori. I gladiatori combattevano in specifici spettacoli chiamati munera per la realizzazione dei quali si sviluppò la struttura architettonica dell'anfiteatro.
L'origine della figura del gladiatore è ricollegata all'istituzione del cosiddetto munus (al plurale munera, da cui il nome degli spettacoli), il dovere/obbligo dovuto dalle famiglie benestanti ai propri defunti, durante le quali uomini armati, alla presenza di un arbitro, si battevano per onorare il defunto. Legati all'iniziativa dei privati e comunque destinati al popolo romano, i munera erano in origine distinti dai Ludi, gli spettacoli sponsorizzati dallo Stato. L'origine dei munera è ancora oggetto di dibattito, seppur si tenda a leggerla come una pratica proveniente dall'Etruria che, come molti altri aspetti della cultura etrusca, fu adottata dai Romani. Se ne hanno testimonianze sistematiche a partire dai riti funebri romani durante le guerre puniche (III secolo a.C.) e da allora in poi divennero rapidamente un elemento essenziale della politica e della vita sociale del mondo romano. Col tempo infatti questi combattimenti persero l'originale connotazione di cerimonia funebre e si trasformarono in spettacoli di massa offerti da facoltosi personaggi e dall'imperatore stesso, assumendo spesso la funzione di propaganda politica per procurarsi consenso ed accrescere il proprio prestigio, divenendo forse il più iconico esempio di quell'influente meccanismo di potere efficacemente descritto dalla nota locuzione di Giovenale panem et circenses. Entrati de facto nel novero dei Ludi in epoca imperiale, i munera, ormai controllati dallo Stato, potevano essere ordinaria, previsti cioè in occasione di certe festività, o extraordinaria per celebrare particolari occasioni.La tradizione dei munera corse parallelamente alla storia repubblicana ed imperiale di Roma per circa sette secoli, raggiungendo il loro apice tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C., finché l'imperatore Onorio ne ordinò l'abolizione nel 404 e Valentiniano III li proibì definitivamente nel 438.I munera, certamente mortali, erano molto regolamentati e non somigliavano per niente alla rappresentazione presentata dai film di Hollywood. Tuttavia, gli stessi romani si interrogarono molto presto sull'interesse e la legittimità di un tale spettacolo. Alla gladiatura necessitava, in effetti, il riconoscimento ai diritti legati alla cittadinanza romana; ma ciò era pressappoco un'eresia per i romani. Per certuni, il gioco valeva la candela poiché la gloria e la fortuna raccolta nell'arena erano veramente considerevoli. Non bisogna però confondere i combattimenti di gladiatori con i veri spettacoli nei quali venivano impiegati animali selvatici (le venationes) o venivano proposte ricostruzioni di battaglie, come le naumachie. Parimenti, è importante ricordare che i munera non furono praticati uniformemente nelle terre dell'Impero romano: in Egitto e in Medio Oriente, in particolare, lo spettacolo principe restò sempre la corsa dei carri, in uso anche a Roma. Gli storici studiano ormai con una nuova ottica più sportiva la gladiatura romana, in netta contrapposizione alla storiografia classica, influenzata dalla fede cristiana, molto ostile a certe pratiche.